Sono ore quelle che ci separano dalla conferma dell’identità del cadavere in avanzato stato di decomposizione, ritrovato tra via Sidoli e via Zoni lo scorso venerdì 2 febbraio.
di Riccardo Saccoccia
Dipende tutto dagli esami del DNA effettuati dalla Procura di Parma in questi giorni. Oltre all’identità del corpo, negli ultimi giorni sono state avanzate ipotesi su come quest’ultimo sia finito in quella zona e da quanto tempo fosse lì.
Le ipotesi al momento sono due: che il corpo potrebbe essere stato portato nel luogo del ritrovamento in un secondo momento e poi seppellito o che potrebbe essere stato sotterrato da subito nella zona in cui poi è stato rinvenuto da un passante e il suo cane.
La prima ipotesi spiegherebbe come mai nessuno dei residenti si fosse mai accorto del corpo, nonostante la zona sia molto frequentata. Va anche ricordato che nel luogo del ritrovamento sono presenti diversi arbusti incolti che impediscono in parte la visuale.
L’ipotesi più accreditata, che si sta facendo strada anche nel dibattito nazionale, sull’identità del corpo è che si tratti di Alessandra Ollari; scomparsa a fine giugno scorso.
La versione dei fatti del compagno, Ermete Piroli, indica il 29 giugno 2023 come giorno della scomparsa di Alessandra. La donna non sarebbe più tornata dopo essere uscita di casa per fare la spesa e aver lasciato sul tavolo della cucina il suo telefono cellulare. Nessuno, però, l’avrebbe vista.
Tag: alessandra ollari, cronaca nera, ermete piroli, giallo, omicidio, parma, Procura, scomparsa, via sidoli Last modified: Febbraio 12, 2024