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Peste suina, l’Emilia Romagna chiede lo stato di calamità naturale

Peste suina in Emilia Romagna, la regione chiede lo stato di calamità

La Regione Emilia-Romagna chiede lo stato di calamità naturale per la peste suina. Il primo caso era stato registrato il 29 gennaio a Tornolo, nel parmense: un cacciatore aveva trovato un cinghiale morto, risultato affetto dalla malattia.

di Riccardo Saccoccia

“In questa situazione, è assolutamente fondamentale un coinvolgimento forte del territorio. Noi continuiamo a fare squadra, come sempre facciamo in questa regione di fronte alla difficoltà, ma il Governo, che abbiamo già sollecitato, non deve restare a guardare” ha detto Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura, durante l’incontro organizzato il 15 febbraio a Piacenza.

Il valore delle produzioni suinicole solo in Emilia-Romagna, ogni anno, è di circa un miliardo di euro. Inoltre i benefici di questa industria non sono solo economici ma anche sociali per il territorio, un danno al settore porterebbe ripercussioni gravi per le comunità.

Le strategie prese in considerazione sono: l’istituzione del ruolo di sub-commissari regionali tra gli assessori delle Regioni interessate, che possano gestire procedure amministrative straordinarie per il contenimento del cinghiale e, sul versante della commercializzazione, protocolli semplificati con i Paesi terzi che tutelino l’industria, soprattutto nell’ambito delle produzioni di qualità.

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