Indagine della Procura di Milano: sospetto sui rifiuti campani smaltiti all’inceneritore di Parma (Iren)

La Procura di Milano sta indagando sulle procedure di smaltimento rifiuti dalla Campania in alcuni impianti del nord Italia gestiti da Iren. Fra questi compare l’inceneritore di Parma, che avevamo recentemente citato nella vicenda del cavalcavia in via Versailles.

di Riccardo Saccoccia

Parliamo, in particolare, di materiale che andava riciclato e che, secondo la Magistratura, sarebbe stato in parte bruciato nell’inceneritore di Parma – sito in località Ugozzolo – e in parte portato in discarica in Piemonte.

Le aziende sospettate dalla Procura di traffico illecito di rifiuti sono, ad oggi, Il Truciolo – azienda di smaltimento rifiuti lombarda – e Iren Ambiente Spa, l’azienda che gestisce anche l’inceneritore di Parma.

La ricostruzione della procura vede Iren vincere un bando pubblico della Regione Campania per smaltire le ecoballe (98mila tonnellate provenienti da Giugliano), senza poi riciclare il materiale, etichettato come plastica e gomma, che sarebbe finito in due siti di proprietà dell’azienda: una discarica a Collegno (Torino) e, ovviamente, l’inceneritore a Parma, etichettandoli come “altri rifiuti”, dunque più economici da smaltire.

Sempre secondo la Procura, questa manovra illecita avrebbe fruttato un risparmio sui costi e quindi un guadagno economico maggiore alla multiutility.

“Iren Ambiente reputa di aver operato correttamente nel massimo rispetto delle procedure interne e di legge e si è messa da subito a disposizione delle autorità competenti per tutti gli accertamenti necessari. La società ripone massima fiducia nel miglior operato della magistratura confidando che la stessa saprà, in tempi rapidi, riconoscere l’estraneità di Iren”, l’azienda risponde così alle accuse mosse dalla Magistratura.

Anche l’azienda Il Truciolo di Como ha risposto alle accuse, ritenendole “del tutto infondate”.