Scritto da 9:58 am Parma, Cronaca

Cadavere in via Cufra: si indaga sulla morte di Neji Dhahri

Cadavere in via Cufra, giallo per la morte di Neji Dhahri

Il corpo dell’uomo, un tunisino di 49 anni in Italia da più 20 anni, è stato ritrovato dentro un’auto, nel pomeriggio di martedì scorso, 12 marzo, nei pressi di via Cufra, una traversa di via La Spezia. Al momento del ritrovamento il corpo doveva essere lì da almeno qualche ora.

di Riccardo Saccoccia

Neji Dhahri, il nome dell’uomo ritrovato nei pressi di via Cufra. L’autovettura – sequestrata a fini investigativi – era parcheggiata a pochi passi da un’officina, non lontano dal centro islamico, frequentato abitualmente dall’uomo. In questi giorni la zona è particolarmente affollata a causa del Ramadan.

Dalle poche informazioni trapelate, pare che l’uomo non presentasse segni di violenza al momento del ritrovamento. Per conoscere le cause del decesso si dovrà aspettare la conclusione dell’autopsia programmata.

L’allarme è stato lanciato da un frequentatore della Moschea vicina. Sul posto sono giunti gli operatori del 118 e la scientifica per i primi rilievi. Al momento la polizia si sta occupando delle indagini, che non esclude nessuna ipotesi.

Neji Dharhi era parmigiano di adozione, un volto conosciuto in città, che si guadagnava da vivere facendo lavoretti manuali. Da qualche tempo si muoveva con un furgoncino, sul quale compariva un numero di telefono per contattarlo, con il quale organizzava: sgomberi di garage, locali, solai e cantine.

Era un assiduo frequentatore del centro islamico ma dallo scorso sabato non si era più visto in zona, fatto che ha destato l’allarme nella comunità. Aveva una moglie dalla quale si era separato e due figlie, pare che avesse un carattere difficile.

C’è stato un momento di cattive frequentazioni, che gli era costato un periodo in carcere per reati legati all’uso e allo spaccio di stupefacenti. Era stato anche in comunità, poi riabilitato, adesso cercava una nuova vita. Questo potrebbe essere il secondo giallo del parmigiano di questo periodo, dopo quello di Alessandra Ollari, aspettiamo di vedere il proseguo delle indagini.

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