PARMA (lunedì 3 giugno 2024) – Processo per i reati tributari legati alla vicenda dell’Aqualena Fitness di Parma, posta sotto sequestro giudiziario da sette anni. Il Pubblico Ministero Paolo Dal Monte ha chiesto otto anni di reclusione per i fratelli Antonio e Marcello Vetere, 68 e 56 anni, imprenditori cutresi.
di Riccardo Saccoccia
Per l’avvocato parmigiano Antonio Di Michele la richiesta di condanna è stata invece di 6 anni e 10 mesi. I tre sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari come truffa, bancarotta fraudolenta, auto-riciclaggio e omessa dichiarazione fiscale.
Secondo l’accusa l’impianto sportivo, che comprendeva anche la Florida Fitness, sarebbe stato gestito da una serie di società cartiere che si sarebbero rivelate solo scatole vuote intestate a prestanome, con l’obiettivo di evadere il fisco.
I nomi dei fratelli calabresi Antonio e Marcello Vetere, indagati per reati tributari in seguito all’inchiesta che ha portato al sequestro, da parte della Guardia di Finanza, del centro sportivo di via Ettore Ximenes, appaiono anche negli atti del processo Aemilia, anche se non sono indagati per reati legati alla criminalità organizzata.
Il pentito Antonio Valerio parla di loro nel corso di tre interrogatori: “Antonio Valerio ha riferito che Vetere Antonio è il prestanome di Diletto Alfonso, condannato a 14 anni per associazione mafiosa“. Secondo le dichiarazioni del pentito, riportate negli atti dell’inchiesta Aemilia quindi il centro sportivo, che comprende la piscina Aqualena, sarebbe in realtà stato gestito dal presunto boss, condannato in via definitiva.
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