Prosegue la protesta pacifica di 114 detenuti della Sezione Alta Sicurezza del carcere di Parma, in via Burla, cominciata alla fine di febbraio con durata prevista di quattro settimane. I detenuti coinvolti hanno stilato una lista di 25 punti che hanno consegnato alle autorità che descrivono le richieste e i motivi della protesta.
di Riccardo Saccoccia
Lo scopo principale della mobilitazione all’interno del carcere è far luce sulle condizioni di vita delle persone che risiedono all’interno del carcere. I detenuti si dicono “essere disposti ad attuare uno sciopero generale di quattro settimane, pacifico e non violento, che vede progressivamente la sospensione della spesa, del vitto giornaliero, dell’assunzione di cibo e, da ultima, la sospensione di tutte le attività lavorative e formative”.
La lista stilata di 25 punti, racchiude richieste come l’autorizzazione alle chiamate familiari anche nei giorni festivi, l’inserimento dei detenuti nella Sezione Alta Sicurezza nelle liste di abilitazione al lavoro, gli aspiratori nei bagni, le salette per fumatori, fino al miglioramento dell’assistenza sanitaria e delle condizioni delle camere. La lista è stata consegnata anche al Garante dei Detenuti della Regione Emilia-Romagna.
L’assenza delle condizioni racchiuse nei 25 punti, secondo i detenuti della Sezione Alta Sicurezza – dove sono rinchiusi i condannati per reati di tipo associativo (mafia, traffico di droga), sottoposti ad una maggiore sorveglianza – “rendono il trattamento carcerario debilitante, fisicamente e psicologicamente, tanto da incidere negativamente sulla vita del detenuto e dei suoi affetti famigliari“.
Tag: abilitazione al lavoro, assistenza sanitaria, carcere, chiamate ai familiari, detenuti, Garante dei Detenuti della Regione Emilia-Romagna, mafia, parma, reati di tipo associativo, regione, sezione alta sicurezzaa, traffico di droga Last modified: Marzo 12, 2024