A seguito del suicidio di un ragazzo di 29 anni, avvenuto all’interno del carcere di via Burla a Parma lo scorso 14 marzo, la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo d’indagine.
di Riccardo Saccoccia
Secondo le informazioni trapelate il giovane, detenuto nel reparto di media sicurezza, aveva problemi di tossico dipendenza. Il 29enne di origine nordafricana, nel giorno teatro della vicenda si trovava in isolamento per motivi disciplinari e pare essersi impiccato utilizzando un lenzuolo.
Il ragazzo si trovava in carcere dal 2023 per reati legati alle sostanze stupefacenti. Ciò che ha destato l’attenzione della Procura e del Garante per i detenuti per la Regione, è che, come riporta lo stesso Garante, Roberto Cavalieri, il ragazzo avrebbe già messo in pratica atti di autolesionismo negli scorsi mesi.
Difatti l’indagine a carico degli inquirenti, dovrà chiarire se la direzione del carcere parmigiano abbia o meno attivato, come previsto in questi casi, il protocollo anti-suicidario. Trovate qui le parole del Garante per i detenuti della Regione Emilia-Romagna.
Tag: autolesionismo, carcere, garante, parma, suicidio Last modified: Marzo 19, 2024