Scritto da 9:00 am Parma, Attualità

Parma: ritardi nella sanità pubblica, interrogazione di Forza Italia

Incidente in via Nazionale a Collecchio, un ferito di media gravità trasportato all''ospedale Maggiore di Parma

Liste di attesa bibliche, esami prenotabili solo dopo mesi di attesa e, alla fine, la scelta obbligata di optare per il privato se si vuole avere accesso alle cure. Come riporta anche il quotidiano online Parma Today, è un quadro sconfortante quello della sanità pubblica a Parma.

Di Luca Bovio

Una situazione che appare particolarmente complicata soprattutto in reparti specialistici come gastroenterologia, oculistica, ginecologia, urologia. A quanto sembra, l’istituzione dei CAU al Maggiore ed in altri ospedali del parmense non è bastata per alleviare il problema dell’accesso alla cure nella sanità pubblica.

Una situazione molto difficile che non ha mancato di agitare anche le forze politiche. In particolare, il consigliere regionale di Rete Civica Simone Pelloni: “Nel trimestre da ottobre a dicembre 2023 si è registrato un significativo aumento dei tempi d’attesa per le prestazioni riguardanti la gastroenterologia ed erogate dall’Ausl di Parma. I numeri parlano di una riduzione dal 96 – 97 % del trimestre precedente, all’attuale 73% per le visite gastroenterologiche, all’80% per colonscopie e all’86 % per le gastroscopie. In diverse sedi del territorio tali prestazioni non sono addirittura più erogate, mentre in altre sono state drasticamente ridotte. Presso l’Ospedale di Vaio, ad esempio, è stata sospesa l’esecuzione delle endoscopie di urgenza durante le fasce notturne e nei giorni festivi, e i pazienti che ne necessitano vengono dirottati verso l’Ospedale Maggiore di Parma con il rischio di pericolosi ritardi nel somministrare la terapia salvavita. Sono inoltre stati sospesi i test clinici per le intolleranze alimentari“.

Anche dalle file di Forza Italia sono partiti strali. Sulle vicenda, infatti, è intervenuta anche la capogruppo Valentina Castaldini: “Alcuni esami, come l’ecoaddome o alla mammella hanno tempi biblici, così come le visite specialistiche. I tempi di attesa in Emilia sono oltre al 50% della media nazionale, al 60-70% per le prestazioni essenziali. Servono proposte significative per riforma sanitaria e vanno rivisti i rapporti col privato, immaginare una scontistica con lo stato che controlla i prezzi, la  qualità e faccia da garante”. Il grido di allarme riguarda ovviamente anche Parma e provincia, dove sono in sofferenza con liste lunghissime anche oculistica, urologia, ortopedia ginecologica“.

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Tag: , , , , , , , Last modified: Marzo 24, 2024
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