Scritto da 11:07 am Parma, Politica

Peste suina, Pd e Lega uniti in regione: “misure fino ad oggi inefficaci”

Peste suina, accordo Pd e Lega per velocizzare l'intervento della Regione e del Governo

Approvata dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna una risoluzione bipartisan per sollecitare la Giunta Regionale ad attivarsi nei confronti del Governo, così da avviare in tempi rapidi un’azione più efficace nel contenimento della peste suina africana. Il primo caso è stato registrato lo scorso 29 gennaio.

di Riccardo Saccoccia

I primi firmatari della risoluzione sono stati Matteo Daffadà (Pd) e il vicepresidente dell’Assemblea, Fabio Rainieri (Lega). È stata inoltre sottoscritta da Pasquale Gerace (Italia Viva), Massimo Bulbi (Pd), Gianluigi Molinari (Pd) e Massimiliano Pompignoli (Lega).

Occorre uno sforzo maggiore di tutte le istituzioni interessate a partire del commissario del Governo per evitare che questa epidemia abbia gravi ripercussioni in termini economici e sociali sulla filiera produttiva suinicola. Purtroppo le misure fino ad oggi attuate non sono state efficaci – ha detto l’esponente del Pd, Daffadà Con il voto a larga e trasversale maggioranza dell’Assemblea regionale abbiamo dato alcune indicazioni per rafforzare l’azione”.

La “coalizione” in sostanza richiede un migliore coordinamento, innanzitutto a livello nazionale, delle attività nei vari territori interessati, assieme ad una maggiore dotazione finanziaria. Torna poi la richiesta della nomina di sub-commissari regionali che aiutino il commissario governativo e la tempestiva dichiarazione dello stato di calamità nei territori interessati.

Bisogna remare tutti in un’unica direzione. È indispensabile ridurre drasticamente la popolazione dei cinghiali che sono i principali trasmettitori del virus – aggiunge Fabio Ranieri, vicepresidente dell’Assemblea legislativa, ed esponente della Lega In Emilia-Romagna siamo molto indietro su questa operazione perché nel 2023 ci sono stati solo 13500 prelievi, meno della metà di quelli della media del triennio 2019-2021 che era di 31mila. Al riguardo proponiamo di ampliare le possibilità di prelievo consentendo il prolungamento della caccia in forma a collettiva (braccata e girata) e di aumentare il più possibile il personale abilitato”.

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